Diversity Opportunity | Clown Totello: l’incontro con la malattia infantile nella cura del sorriso
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Clown Totello: l’incontro con la malattia infantile nella cura del sorriso

Intervista ad Antonio Mauro, clown Totello

Come mai hai scelto la clownterapia? 

A volte la vita ci mette a dura prova, ci possono essere momenti  in cui pensi di essere arrivato in cima, non ti può succedere nulla, ti senti un supereroe; Poi ad un tratto ti ritrovi catapultato in una realtà che non è tua, non ti appartiene, non la cercavi e non la volevi, cadi in un pozzo e ti fai tanto male. Provi ad arrampicarti e non riesci, provi a scavare una via di fuga, ma niente, sempre più difficile, fallisci di nuovo. E quando pensi di non farcela, poi, piano piano e con fatica, impari a conoscere te stesso e il tuo coraggio, la tua forza. Mentre ero nel pozzo, all’apparenza così buio e freddo, piano piano ho acquistato forza, tra uno scavo e un’arrampicata avevo creato una polvere, quella polvere mi ha fatto volare e mi sono salvato, in quel pozzo ho imparato a ridere, soprattutto di me stesso e delle mie difficoltà: quella polvere era la mia voglia di farcela.

Così ho deciso di portare quella polvere con me e di donarla, di metterla al servizio di qualcuno che poteva averne bisogno, qualcuno, che come me, non aveva il coraggio di farcela. L’ambiente migliore e che più si avvicinava al mio passato è stata la Clownterapia. E da allora mi diverto nel far divertire chi ne ha bisogno.

 

Come si vive l’esperienza del contatto con la sofferenza dei bambini?

Nella domanda c’è già la risposta: Lo Si vive! Non c’è un modo standard, c’è la voglia di entrare nel loro mondo, c’è chi ha il mondo dei supereroi, chi delle principesse, chi dei dinosauri, chi del silenzio. E tu vivi il loro mondo e lo fai un po’ anche tuo, chiedi permesso, entri in punta di piedi e ringrazi per essere stato accolto. Può capitare anche di non essere accettati, ringrazi lo stesso e chiedi scusa per il disturbo. A volte invece è proprio dal rifiuto che possono nascere dei mondi fantastici. L’empatia è fondamentale nella Clownterapia.

Nella Clownterapia la diversità crea valore. Basta vedere i nostri camici, che partono da una base bianca, ma hanno il rosso del colletto e due maniche, una a righe bianche e gialle, e l’altra a righe bianche e verdi. E poi ogni clown colora e dipinge il proprio camice come vuole lui. Tutti Diversi ma assieme creano valore.

 

Come incide la Clownterapia sul percorso di cura del bambino?

Il clown trasforma il reparto o la camera d’ospedale in un ambiente magico, in cui la risata si fa strumento di gioia e sicurezza. C’è perfino una spiegazione scientifica: ridere rilassa i muscoli e produce un effetto terapeutico, soprattutto sui bambini. Riduce ansia, stress e tensioni. Pratica un vero e proprio massaggio ai muscoli, e incoraggia la creatività. La clownterapia è un’attività che integra le cure tradizionali, aiutando il bambino a superare il trauma del ricovero in ospedale. Il bambino per tutta la durata “dell’intervento” dimentica di essere su un letto di ospedale.

Ma non solo il bambino, soprattutto aiuta i grandi, quelli che dicono “andate dai bambini!” sono i primi che dopo averti conosciuto ti chiedono di restare. La Clownterapia crea un rapporto umano di fiducia e confidenza, capace di far dimenticar la quotidianità della vita ospedaliera. E si estende anche alla famiglia del paziente, proprio perché i miglioramenti del malato vengono vissuti e condivisi anche da coloro che lo circondano con amore e affetto.

 

Per maggiori info
Vip Roma Onlus
www.clownterapia-roma.it

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