27 May Il think model Oracle e l’importanza strategica dei Millennials

Intervista a Gabriele Provinciali, Solution Architect at Oracle Italia

Gabriele Provinciali, professionista e Solution Architect, ci racconta l’ideas devolpement e l’innovation thinking che lo appassiona in Oracle.

Svolgo il ruolo di Solution Architect in Oracle dal 2013, dove ho il privilegio di coltivare la mia passione professionale nel settore dello sviluppo applicativo per i sistemi distribuiti, nei microservizi e negli ambienti orientati all’orchestrazione dei container software.

Lavorare in Oracle significa avere a disposizione una libreria di tecnologie molto ampia e diversificata, che in fase di progettazione e di sviluppo consente di disegnare soluzioni native per gli ambienti Cloud e – ugualmente importante – strategie/meccanismi di transizione da ambienti IT classici ad ambienti basati su tecnologie di ultima generazione.

Quali sono le sfide di innovazione, implementazione, architetture per i prodotti/servizi che Oracle offre ai sui clienti?

Una delle sfide principali quando si affronta una transizione da un modello architetturale classico ad un modello basato su uno stile innovativo è coniugare i benefici derivanti dall’adozione delle ultime novità tecnologiche con le soluzioni già presenti nel perimetro del Cliente: Oracle rappresenta il ‘ponte digitale’ tra il nuovo e il classico, tra innovazione e continuità, e permette di scegliere la giusta velocità di crociera nel viaggio della trasformazione digitale.

I Millennials sono oggi i principali driver per lo sviluppo di nuovi servizi in area Tech.
Come si approccia al loro think model Oracle e come interpreta i loro bisogni?

La strategia di amministrazione del patrimonio informativo e la capacità di gestire i dati in maniera autonoma sono due pilastri fondamentali per il successo delle imprese, due temi particolarmente cari ad Oracle.

I Millennials, in tal senso, sono destinati ad utilizzare al meglio l’offerta digitale delle aziende che posizionano prodotti e servizi sul mercato.

La connotazione competitiva non può essere solamente identificata negli strumenti tecnici, come la connettività, assistenti digitali ed applicazioni su smartphone, ma nella comprensione dei fattori in grado di allineare l’offerta dei servizi con le aspettative emotive dei Millennial distribuite nei vari ruoli (gli influencers, gli adopters, gli entertained, ed altri ancora) considerando la famiglia dei appartenenti alla Generazione Y e Z come un segmento non omogeneo.

Interpretare i bisogni dei Millennials significa approntare le tecnologie necessarie, ma soprattutto comprendere le esigenze di un gruppo di persone che varia dalla fascia più matura, tecnicamente non “nativa digitale”, alla fascia dei più giovani i cui occhi sul mondo sono più disincantati rispetto alla generazione precedente.