Diversity Opportunity | L’impatto delle tecnologie esponenziali nei business model dell’impresa
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L’impatto delle tecnologie esponenziali nei business model dell’impresa

Intervista a Sandro Zilli, Innovation Manager and Business Coach

Chi sei, qual è il tuo percorso, di cosa ti occupi e quali sono le tue passioni. 

Sono un Innovation Manager con una consolidata esperienza nel settore tecnologico maturata in primarie multinazionali del Tech. Grazie alle competenze acquisite sul campo, offro supporto alle aziende che sono pronte ad affrontare la trasformazione del loro modello di business e ridefinire le loro strategie dal punto di vista culturale, dei processi di innovazione e delle tecnologie digitali.

Inoltre, come Business Coach, affianco manager ed imprenditori nel raggiungimento degli obiettivi professionali e nel miglioramento delle loro performance.

Sono da sempre appassionato al mondo delle startup e dell’innovazione tecnologica, ed è per questo che svolgo un’attività di supporto per le neo-imprese volta a facilitarne il processo di sviluppo favorendo maggiore agilità, scalabilità e resilienza affinché gli imprenditori si possano dedicare esclusivamente alla loro attività core.

Da questa passione deriva il mio Blog sandrozilli.it interamente focalizzato sulle tematiche della Digital Transformation e la pubblicazione del mio libro “L’idea nel cassetto: trasforma il tuo sogno in una startup di successo”.

 

Da dove nasce l’idea del tuo blog che sviluppa il tema della cultura digitale e nuove tecnologie: bisogno, idea, obiettivi

ll blog è un modo efficace per raccontare le proprie idee e per condividere informazioni con gli altri. Ho sempre lavorato nel mondo dell’innovazione tecnologica e del digital scrivendo e collezionando molto materiale frutto delle mie esperienze sul campo.

Ad un certo punto mi sono deciso a raccoglierlo e pubblicarlo in uno spazio dedicato per condividerlo con chi come me è appassionato dei temi che tratto. Ho iniziato a pubblicare nel 2017 e sono andato on-line partendo da una prima idea di piano editoriale. Giorno dopo giorno, al crescere del consenso del pubblico, ho modulato il mio blog sulle richieste e gli interessi dei miei lettori abbracciando tematiche sempre più innovative. Ad oggi sandrozilli.it è un luogo dove posso esprimermi, dove posso diffondere la cultura del cambiamento ma soprattutto è uno spazio libero per il confronto ed il dibattito con altre persone.

 

Le tue collaborazioni nel network delle start-up e come consideri l’impatto futuro di queste sull’economia italiana.

Sulle startup si avvicendano molti luoghi comuni: alcuni credono che siano una realtà marginale della nostra economia, altri ritengono che siano solo dei casi di studio accademico, altri ancora che siano un fenomeno di moda ma passeggero. Tuttavia, i numeri degli ultimi report del MISE parlano chiaro. In Italia le startup innovative sono aumentate in maniera significativa e i trend indicano che il fenomeno è destinato a crescere, sebbene il valore del loro fatturato non sia ancora paragonabile ai benchmark internazionali.

Io credo che tale segmento è da ritenersi di fondamentale importanza per il nostro sistema economico, perché ha il potenziale per sostenere l’occupazione giovanile e gli investimenti innovativi necessari allo sviluppo del nostro paese. Ma l’aspetto più interessante, dal mio punto di vista, è che i giovani sono tornati finalmente ad avere il desiderio di fare impresa, in una modalità totalmente innovativa, scalabile e a livello globale. L’accessibilità alle tecnologie esponenziali ha contribuito significativamente a questo fenomeno, perché ha favorito le condizioni per l’innovazione e la crescita dei nuovi arrivati che così hanno potuto concentrarsi esclusivamente sull’identificazione dei problemi dei clienti, e quindi sulla creazione delle soluzioni. Dar vita ad un’innovazione partendo da zero, avrebbe richiesto ingenti capitali e un arco di tempo per lo sviluppo difficilmente quantificabile che le neonate startup non avrebbero potuto permettersi. Come diretta conseguenza di tutto ciò, alcuni modelli di business basati sulla “sharing e la gig economy” che prima erano ritenuti dalle grandi aziende non applicabili perché non economicamente sostenibili, sono diventati ora dirompenti e di successo, grazie ai cambiamenti socioculturali e alle startup innovative che hanno saputo interpretarli rispondendo in modo agile e tempestivo.

Ora, anche se siamo in presenza di una situazione macroeconomica che si va indebolendo e che potrebbe influire negativamente sulla fiducia degli investitori, è il momento giusto per mettere in campo tutte le risorse e continuare ad accelerare. Sono convinto che le startup rappresenteranno nel prossimo futuro un importante fattore di crescita, di sviluppo e di occupazione per l’Italia, ma soprattutto ci traghetteranno con le loro innovazioni in un mondo più vicino ai nuovi bisogni delle persone.

 

La tua visione da innovation manager rispetto ai trend digital nei prossimi tre anni.

Il ruolo dell’innovation Manager è quello di guidare le aziende nel percorso di trasformazione digitale attraverso strategie che permettano di restare al passo con la continua evoluzione tecnologica. Il suo intervento ha lo scopo di far funzionare meglio il business e restare attivi in mercati sempre più competitivi e in continua evoluzione. La sua mission è anche quella di lavorare sulla cultura dell’azienda, sulle persone e più nello specifico sul “cambiamento”. Un elemento che caratterizza l’attuale trasformazione digitale è la velocità con cui avviene il cambiamento, che si presenta rapido e dirompente e che costringe le aziende di ogni settore industriale a riconfigurarsi, pena la sparizione. Solo partendo dalle persone, è possibile incanalare le molteplici energie digitali e ridisegnare il proprio modo di fare business attraverso nuovi mindset, nuove soluzioni tecnologiche che comprendono sistemi evoluti ed integrati. Tale approccio è cruciale per l’impresa al fine di adattarsi alla crescente pressione competitiva e per restare connessa con i propri clienti.

Fatta questa doverosa premessa, per comprendere meglio il fenomeno a cui tende l’universo digitale occorre rivolgere lo sguardo su una vasta gamma di tecnologie esponenziali che condividono la stessa missione: semplificare e migliorare la vita delle persone, nonché innovare il modo di fare business delle aziende. Nella mia visione è prevista un’importante crescita nell’adozione degli Smart Devices, cioè quei dispositivi intelligenti e connessi che in genere definiamo Internet of Things (IoT). Questi dispositivi ci consentono di raccogliere dati praticamente da qualsiasi cosa (macchine, edifici, motori aerei, autovetture, persone, etc..). Per chi si occupa di marketing, la quantità di dati che si possono raccogliere sui clienti e sui loro comportamenti è particolarmente utile per migliorare la Customer Experience e garantire la fidelizzazione.

Il Big Data & Analytics è un trend molto importante; il fatto che sia coadiuvato dal Machine Learning fa sì che l’analisi dei dati sia veloce ed efficace e vada a supportare tutte quelle organizzazioni che sull’indagine e l’esame dei dati hanno creato la propria fortuna elaborando strategie di successo nell’offerta di prodotti e servizi. L’Intelligenza Artificiale (AI) e il Machine Learning sono tecnologie innovative che utilizzando i dati prolifici, alimentano la rivoluzione dell’intelligenza per personalizzare i servizi per i clienti, ridurre gli errori umani e aumentare la produttività. Esistono diverse applicazioni che impattano sulla nostra vita come la robotica collaborativa, (cobot) ovvero una nuova modalità che prevede la collaborazione stretta tra uomo e robot nel processo produttivo oppure i sistemi di RPA che consentono di eseguire in modo automatico attività ripetitive imitando il comportamento umano. L’Iperautomazione legata ai Big Data e all’Intelligenza Artificiale ha come principale obiettivo quello di liberare “l’uomo”, la risorsa più preziosa per un’azienda, da task manuali e ripetitivi, da compiti gravosi e pericolosi, aumentando così la produttività e la competitività dell’organizzazione.

Infine, tra le principali tendenze tecnologiche, non va trascurato il potenziale del cloud computing, attraverso il quale è possibile offrire servizi innovativi come il SaaS (software-as-a-service), IaaS (infrastruttura come servizio) e PaaS (platform-as-a-service). Questo segna l’inizio dell’era XaaS (servitization – tutto come un servizio), ovvero il passaggio dall’offerta di beni alla fornitura di servizi di sistemi integrati.

Il fondamento logico alla base di XaaS è che le aziende possono ridurre i costi dei servizi acquistandoli in abbonamento da molteplici fornitori eliminando le limitazioni derivanti da elevati costi iniziali e tempi di inattività.

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