Diversity Opportunity | Generazione Z: Diversity, Futuro e Lavoro visto con gli occhi di una giovane TikToker
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Generazione Z: Diversity, Futuro e Lavoro visto con gli occhi di una giovane TikToker

Intervista a Francesca Forgione, TikToker italiana

 

Sono Francesca Forgione, ho diciott’anni compiuti da poco, vivo a Roma con la mia famiglia e frequento l’Istituto tecnico industriale Enrico Fermi a indirizzo informatico. 

Praticavo nuoto da 8 anni, ma a causa di un problema di salute ho dovuto interrompere la pratica di questo sport, ad oggi quindi nel tempo libero mi piace molto disegnare e dare spazio alla mia creatività o registrare video per piattaforme come YouTube o TikTok.

Su queste due piattaforme da me sopra citate, sono utente da all’incirca un anno e mezzo. Mi sono avvicinata a questo tipo di social, grazie ai miei “idoli YouTuber” ai tempi della scuola media. Molti anni fa però l’uso di YouTube o di TikTok (all’epoca musically) non era visto da un punto di vista lavorativo, ma soltanto da un punto di vista creativo e di divertimento. Invece ad oggi queste piattaforme sono un trampolino di lancio per molti settori tra cui, quelli della moda, della televisione o di tutto ciò che può girare intorno alle collaborazioni social, spero quindi possa aiutarmi nel realizzare il mio sogno. Il mio obiettivo da grande, è poter diventare graphic designer per la Disney Pixar e spero che il mio utilizzo di TikTok, possa avvicinarmi il più possibile a questo sogno, anche tramite eventuali sponsor future relative all’ambito Disney.

Alcuni miei amici importanti nel mondo dei social ,infatti, hanno avuto a che fare con alcune prime di alcuni film, come ad esempio “Maleficent”, o altre visioni in cui hanno avuto modo di conoscere registi famosi.

Però come ogni cosa nell’ambito tecnologico, l’utilizzo dei social anche ha anche i suoi contro, tutto ciò ovviamente, dipende però, dall’utente stesso e dall’uso che se ne fa dell’applicazione.

Da adolescente, però, credo che i social oggi possano essere visti anche come applicazioni per approfondire una conoscenza personale. Tramite TikTok ad esempio, è possibile venire a conoscenza di argomenti di cui magari non se ne parla in TG o non si trova scritto sul quotidiano; tramite Instagram invece, è possibile leggere di notizie del mondo riportate in forma riassunta, sotto forma di post. Con YouTube invece, ad oggi, è possibile imparare tantissime cose che magari prima erano possibili solo se a pagamento, come ad esempio imparare a suonare uno strumento, potersi allenare in casa ,seguendo video di personal trainers che si registrano mostrando a chi guarda esercizi per il proprio corpo. Molto importante per noi studenti è invece, poter usufruire di video di altri professori ,in caso non si capisca bene un argomento o semplicemente per poter approfondire un argomento che ci interessa.

Appartenendo alla generazione Z mi sento di esprimere un pensiero invece per quanto riguarda le differenze sociali, tramite queste applicazioni. Utilizzando molto spesso i social posso contraddistinguere due gruppi: il famoso gruppo degli “haters” ovvero coloro che insultano, che denigrano o che escludono altre persone, in base alla loro etnia al loro fisico o a loro orientamento sessuale, dall’altra parte invece il gruppo dei cosiddetti “sostenitori”. Questi ultimi sono però nettamente superiori agli haters e sono coloro che supportano una persona, che supportano un movimento e che cercano di emarginare quel gruppo in netta minoranza che è sulle piattaforme solo per criticare.

Oggi credo che in confronto a qualche anno fa, ci sia meno differenza sociale, ormai si cerca spesso di integrare le persone che vengono etichettate come “diverse”. All’epoca erano molto più emarginate e tutto questo rinnovarsi o aprirsi con la mente, secondo me è dovuto anche ai social, perché il social permette a queste persone, all’epoca emarginate, di raccontarsi, di esprimersi, di far capire qual è il loro mondo, tramite uno schermo e quindi senza un confronto diretto con l’altra persona. Ciò permette loro di essere ascoltati da tutti, indifferentemente dal tipo di pensiero che si ha su determinati argomenti. In questo modo loro si fanno conoscere e portano sempre più persone dalla propria parte, riuscendo a far sparire quel senso di diversità.

Penso che sui social noi ragazzi, ci vediamo tutti uguali e che la concezione di diverso con questi modi di comunicazione riescano a sparire quasi del tutto. Grazie alla loro presenza nelle nostre vite abbiamo fatto molti più passi avanti, ciò ci permetterà, tra qualche anno di poter essere i primi a poter far capire alle generazioni che verranno, che siamo tutti uguali, e che diverso non è sbagliato.

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