21 Nov Ispirare, innovare, attraverso lo sguardo dell’altro diverso per arricchire il patrimonio umano nell’esperienza HR.
Intervista ad Andrea Mattioli, HR Manager at fabbricadigitale
Tua presentazione personale, background professionale, attuale posizione ricoperta in Azienda
Ho un percorso un po’ stravagante, sono un ingegnere informatico che dal mondo dello sviluppo software diventa team leader e poi project manager, sempre nel mondo ICT e poi un cambio.
Ad un certo punto della mia carriera divento CEO di una piccola azienda IT fino al 2005, poi due anni da consulente IT e nel 2007 arrivo in fabbricadigitale; dopo 1 anno prendo la Direzione del mondo “Life”, nuovo mondo per fabbricadigitale, iniziando a percorrere la strada del mondo HR e della comunicazione aziendale.
All’interno di fabbricadigitale sono responsabile delle Risorse Umane e della comunicazione interna, da qualche tempo sono anche temporary HR di Engooh, uno spin-off di fabbricadigitale che si occupa di multimedialità e di digital advertising.
Come sei passato da ingegneria a Risorse Umane?
Indossavo un abito tecnico che ritenevo stretto e scomodo ma che rivestiva la mia parte pragmatica e razionale senza dare spazio al mio lato creativo ed empatico. Avevano anche aperto da pochi giorni una sede del Politecnico nella mia città, come fare a resistere.
Il mio lato soft è sempre stato presente ma aveva meno spazio per incanalarsi, lo sfogavo nello sport e alle feste tra amici. Oggi unisco le due anime che manco a volerlo sono ciò che richiede l’attuale società, tecnologia e umanesimo😊
La storia di FabbricaDigitale, i valori, i prodotti/servizi, gli obiettivi futuri verso il business e verso le persone.
fabbricadigitale è un’azienda che nasce nel 2000 a Casalmaggiore e che già dall’inizio aveva nelle sue corde la sfida di creare un polo ICT decentralizzato dai poli tecnologici tradizionali. Inizia il suo primo percorso con una piccola azienda sul territorio e da lì ha iniziato ad avere partner su business sempre più grandi.
Dalle 4 persone nel 2000, arrivando a 30 nel 2007, oggi siamo una realtà di 80 persone, con 3 sedi fisiche sul territorio italiano.
Ci occupiamo di mercati differenti e con un taglio verso il business, occupandoci per lo più di innovazione e evoluzione tecnologica: Digital Work Place, l’IoT e il Multimedia sono mercati di riferimento principali.
La valorizzazione della diversità in fabbricadigitale, la scelta dell’HR di andare incontro a inserimenti innovativi per l’organizzazione e molto significativi per il personale.
Ciò che si definisce “diversità” non è solo diversità verso il disagio, ma diversità è per noi guardare alle generazioni, al mondo dei giovani, a noi stessi che cambiamo nel tempo; la diversità va capita nel tempo perché cambia.
L’attenzione verso i giovani e le nuove generazioni è stato un punto di apertura verso l’esterno dell’azienda perché il mondo è cambiato velocemente e i nuovi linguaggi ce li insegnano coloro che li utilizzano ogni giorno. Cogliere le differenze è diventato un lavoro da giovani marmotte, va cercato con arguzia e tentativi.
Da circa due anni, infatti, abbiamo dato vita ad uno spazio free a disposizione del territorio e della comunità, L’Open Innovation Campus. Abbiamo una comunità di circa 70 ragazzi/e che ha la possibilità di accedere a questo spazio dalle 8 alle 24 per 365 giorni l’anno e che può utilizzarlo per lavorare, studiare, creare momenti di aggregazione.
Questo ci ha permesso di integrarci e di interagire con la comunità e il territorio, avendo la possibilità di creare e darci valore reciproco.
L’attenzione per le persone ci ha portato un anno fa a dare vita in azienda ad una posizione dedicata ai dipendenti per offrire servizi alla persona, “salva tempo” in particolare. In un’epoca dove le big company cercano di attirare la nostra attenzione sulle piattaforme digital abbiamo pensato al richiamo verso un’attenzione ai rapporti umani.
Abbiamo creato questa opportunità non solo per valorizzare una nuova persona ma anche per migliorare le relazioni e generare momenti di confronto tra le nostre persone che fossero in contato fisico.
Quest’anno, invece, abbiamo accolto un progetto promosso all’Associazione Piper di Cremona per l’inserimento lavorativo di persone affette dalla Sindrome di Asperger.
Asperger@Work è un progetto scientifico-sperimentale con lo scopo di cogliere e sviluppare le capacità delle persone con Asperger. Il progetto, connettendo in un network le diverse realtà territoriali, ha come obiettivo il miglioramento della qualità della vita delle persone Asperger e delle loro famiglie; formare candidati e aziende per comprendere un metodo di inclusione e favorire un’accoglienza nelle organizzazioni crediamo sia un passo importante per la riuscita del progetto.
Aspergers@Work ci ha permesso di incontrare persone con la sindrome di Asperger e di iniziare un percorso di formazione interno a fabbricadigitale, a seguito di questo processo abbiamo deciso di inserire in azienda un ragazzo Asperger che ha iniziato a lavorare con noi l’11 novembre.
Abbiamo deciso di partecipare attivamente ad Aspergers@Work perché abbiamo attenzione verso ciò che ci abita intorno. Avere attenzione per la diversità della società civile è anche un compito aziendale, che contribuisce a creare opportunità a persone che vivono una fragilità a volte poco compresa e poco valorizzata.
Le persone di fabbricadigitale si sono dimostrare attente e interessante all’iniziativa e all’accoglienza, mettendo in gioco in un rapporto di scambio reciproco.
In questo senso la parte coraggiosa dell’HR è abbandonare il paradigma per cui l’HR sia solo amministrazione del personale, formazione o performance. Usciti dai nostri doveri e dal nostro ruolo standard, infatti, ci sono mondi dove la cura delle persone ha valori superiori al business.
Il coraggio è mettersi in gioco, trovando e facendo cose mai fatte prima con la consapevolezza che serve sacrificio e dedizione.
Coraggio è saltare oltre il quotidiano, riscoprendo il desiderio di accogliere e di tendere la mano all’altro e di provare sentimenti che a volte non si vogliono esprimere per paura di un nuovo KPI che li misuri e li giudichi.
Da uomo HR innovativo e coraggioso, lascia un messaggio di invito ad altri professionisti HR per realizzare inserimenti destrutturati, ma di grande valore.
L’HR deve portare ispirazione all’interno dell’azienda, deve cogliere l’innovazione nei rapporti umani e progettare esperienze che toccano i sentimenti.
Il fuoco è nelle economie, ma anche nelle economie sostenibili delle persone.
Trovare ispirazione su tematiche non convenzionali, lasciarsi guidare dalle cose che accadono nelle persone, parlare di sentimenti e emozioni può ravvivare l’esperienza lavorativa e arricchire anche chi era girato altrove.
Guardarsi in faccia e vivere anche lo sguardo dell’altro per capire che alla fine tutti siamo un pochino fragili in qualcosa.
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