15 anni di lavoro sul temi del disability & diversity mi hanno formato ad una visione nuova della cultura di azienda.
Forse vi aspetterete di sentirmi argomentare di inclusione o sostegno al lavoro ma temo che vi deluderò…
Oggi vale la pena cambiare punto di vista, anzi non se ne può fare a meno!
Cambiamo punto di vista: come quando si fa una fotografia. Possiamo prendere un’inquadratura piatta di fronte, o di lato, oppure dall’alto e tutto cambia.
I soggetti da piatti prendono volumi ed anche dinamica: non solo particolari, ma visione d’insieme e guarda caso… tutto prende vita: particolari prima non visti diventano protagonisti e anzi danno il tenore alla foto!
E incredibile quanto può impattare sulla visione un semplice cambio di prospettiva!
Proprio quello in cui vi voglio coinvolgere: la diversità si porta come connaturata al suo termine una visione di “diverso da me” e quindi “lontano”.
Ma di corrispettivo il “diverso da me” mi porta una differente visione delle cose, un confronto, un arricchimento e quindi un patrimonio per tutti e due.
In tutti questi anni ho avuto la fortuna di incontrare tanti altri me “diversi” per fortuna; ognuno con sue storie e vite che mi hanno arricchito come donna e come professionista e attraverso i percorsi fatti insieme ho capito cosa significano i termini talento e innovazione.
Il talento appartiene a persone di mente libera e che per curiosi percorsi di vita si sono trovati a metter alla prova le proprie capacità professionali e umane “misurandosi” e scoprendosi energie e passioni con le quali si esprimono.
Sono Persone che vivono in Empatia con se stessi e con il mondo e che con facilità scoprono connessioni impensabili, soluzioni alternative, processi veloci e innovativi. Sono Risorse innovative che apportano alle organizzazioni in cui lavorano nuova energia e una rapida capacita di “fiutare” i cambiamenti e anticipare i bisogni del mercato.
Ma il talento e lo spirito d’innovazione non hanno un colore specifico di pelle…o un genere predefinito… o sono perfettamente “normodotati”…!?!
In realtà queste caratteristiche sono proprie di Persone che sono vicine a noi tutti i giorni e hanno solo bisogno di essere “riconosciute” per accendere questi processi di successo.
Nuovi processi di recruiting
Il talento per essere riconosciuto deve trovare forme di espressione libere da schemi preordinati.
Cambiamo i metodi di reclutamento: per Progetti, per idee, business games: il cv non può più bastare!
Nuovi processi di selezione
Diventa necessario intercettare Persone che abbiano aperti i canali dell’empatia socio-organizzativa: risorsa questa che indirizza l’azione verso l’interpretazione dei bisogni di chi abbiamo vicino o prossimo (crf. neuroni specchio).
Cosa cerca il cliente? come partecipo alla vision dell’azienda?
La sensibilità verso l’altro e verso l’organizzazione.
Una nuova chiave di lettura del Patrimonio Umano dell’azienda. Ogni organizzazione è un insieme di soggetti che appartengono a cluster di vita differenti ma complementari: mamme e papà, caregiver, giovani, age, disabili, differenti culture.
Tutto questo patrimonio si traduce in diversity strategy: strumenti e processi che permettono all’azienda di agire il capitale umano e vitale che tutti i dipendenti rappresentano.
Ogni persona collabora alla realizzazione della vision dell’azienda non più contenuto nel ruolo di dipendente ma con tutta la sua personalità e diversità.
Questa – a questo punto – non è più vista come ostacolo alla realizzazione ma come canale da privilegiare per portarsi in casa talenti, pensieri trasversali, vision innovativa e apertura a nuovi mercati e processi.
Tutti apportano la propria differente visione del lavoro e del mercato attivando la parte Empatica che rende la partecipazione agli obiettivi di business come contributiva della propria realizzazione professionale, personale, di vita.
Ogni Persona con le sue peculiarità – in un clima aggregativo – viene valorizzata per il contributo che da’ e diventa soggetto di azioni organizzative atte a ottimizzare le performance di tutti, in ogni momento della vita si trovi.
Smartworking e politiche di welfare per creare un lavoro che allarga i confini dell’azienda e apre a soluzioni di incontro tra nuove tecnologie e bisogni delle Persone.
Evoluzione necessaria: la trasformazione digitale ci chiama ad un rinnovamento non solo delle tecnologie e degli strumenti di lavoro, ma dell’organizzazione nel suo complesso.