
03 Feb Nei giovani “Digital Culture Geek” il futuro della Comunicazione Digitale
Intervista a Giulio Rosati, Co-Founder & COO at W-Mind
Tre emozioni che ti rappresentano oggi, come uomo e come professionista
Divertimento, irrequietezza, stupore.
L’irrequietezza, che può sembrare un sentimento negativo, è in realtà un vettore fondamentale dell’attività imprenditoriale. Le nuove idee e i nuovi progetti nascono dall’insoddisfazione con lo status quo, dalla voglia di provare nuove cose, dal rimanere ‘affamati’ e mai pienamente soddisfatti di come stanno le cose.
Qual è oggi la sfida per i giovani che guardano al mondo della comunicazione digital?
Credo che per anni, soprattutto tra 2010 e 2020, le nuove generazioni hanno beneficiato di forte un vantaggio competitivo generato da conoscenze base del mondo digitale (come funzionano i social, come creare un sito, come fare community management e gestire inserzioni).
Oggi questo vantaggio competitivo sta svanendo perché gli strumenti e le tecniche base di digital marketing sono note a tutti.
La nuova generazione di digital marketers avrà davanti a sé la sfida di acquisire competenze digitali avanzate per portare valore aggiunto al mercato. Tra queste citerei principalmente l’analisi dei dati, la cultural intelligence e la creatività/design.
Quali competenze e skills fanno la differenza oggi nel mercato della comunicazione?
Oggi ci sono due aree di specializzazione che credo possano veramente rendere una persona unica nel mercato del lavoro e dell’imprenditoria La prima è la capacità di analizzare e interpretare i dati, la seconda la capacità di comprendere e interagire con le forme culturali di internet (i meme e le comunità chiuse per citare due noti esempi degli ultimi due anni). In sostanza per emergere nel mondo della comunicazione digitale del futuro bisognerà essere un data geek o un digital culture geek, più tutte le forme di oscillazione tra questi poli.
In ultimo credo che la skill chiave nel mondo della comunicazione e non solo sia la capacità di abbracciare uno stato mentale concentrato sulla crescita. Ogni prova accademica o professionale non deve essere un modo di confermare o verificare la propria bravura. Al contrario deve essere un’occasione per comprendere meglio se stessi e la propria materia, crescere, imparare e chiedersi: cosa posso fare meglio la prossima volta?
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