Diversity Opportunity | Protagonisti e attori nella neurodiversity
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Protagonisti e attori nella neurodiversity

Intervista Gabriella Martani, Presidente Associazione Piper

 

“Le persone che progrediscono nella vita sono coloro che si danno da fare per trovare le circostanze che vogliono e se non le trovano le creano.” G. Bernard Shaw 

 

L’Associazione Piper è un organismo no profit di promozione sociale che vuole essere collettore di idee, di bisogni, di intuizioni necessarie per creare occasioni di sinergia e di condivisione tra i vari ambiti socio culturali del territorio poiché crediamo che l’essere umano, in quanto parte di una collettività, possa migliorare e progredire nella propria vita personale e professionale.

La voglia di imparare, il desiderio di guardare oltre le proprie possibilità e l’ambizione di cercare sempre nuove opportunità, motivazioni ed ispirazioni sono i valori fondanti di Piper che vengono  conseguiti attraverso l’organizzazione di eventi nella logica inspiring people o la  promozione di progetti speciali come “Asperger@WORK”. Questo progetto si propone di favorire nuove pratiche di inclusione sociale e lavorativa che abbiano un impatto positivo per i giovani affetti dalla sindrome di Asperger, per le aziende  e per il contesto comunitario territoriale.

Attraverso un progetto strutturato e ponendosi come obiettivi quelli di:

  • Migliorare la qualità della vita delle persone Asperger e delle loro famiglie;
  • Fornire alle diverse aziende partner profili altamente qualificati;
  • Creare un protocollo innovativo e facilmente replicabile;

“A@WORK” incontra le modalità e le finalità di Piper con particolare attenzione al VALORE che l’essere umano possiede affinchè possa generare un vantaggio sociale ed economico.

 

Quanto è importante e come si realizza l’inserimento al lavoro delle persone che seguite?

Il progetto nasce da alcune considerazioni:

Tra gli over 18enni affetti dal disturbo dello spettro autistico una significativa percentuale (2% della popolazione) è affetta da sindrome di Asperger, cioè autismo ad alto funzionamento. Seppur con un buon livello cognitivo e in assenza di menomazioni fisiche, tra il 70 e il 90% di queste persone non riescono a trovare collocamento lavorativo poiché esclusi anche dalla legge n. 68/99. Infatti, le difficoltà relazionali di cui sono affetti non sono sufficienti per entrare nei parametri di legge, anzi, il buon livello cognitivo, a volte superiore alla media, l’assenza di menomazioni fisiche rappresentano criteri di esclusione. La percentuale identificata è calcolata sulle persone diagnosticate, infatti un’ulteriore difficoltà è nello stabilire la reale percentuale di persone affette dalla sindrome di Asperger, poiché si sa che sono in aumento ma i dati sono di difficile reperimento per la difficoltà diagnostica.

Esistono esempi di aziende multinazionali che tra i loro dipendenti hanno ricercato persone con le caratteristiche specifiche degli Asperger.

L’inserimento lavorativo per gli Asperger rappresenterebbe una conferma identitaria della propria autoefficacia e della propria autostima; per i datori di lavoro, invece, rappresenterebbe un arricchimento perché queste persone sono dotate di abilità specifiche e iperfocus, che consentono di lavorare anche ad alti livelli di performance.

Promuovere nuove pratiche di inclusione, sociale e lavorativa, nei settori più diversificati del mercato, con rigore metodologico e scientifico, che abbiano un impatto positivo per tutti i soggetti protagonisti del progetto, creando una rete di attori, coinvolti in modo diretto e indiretto, che possano sviluppare il contesto territoriale nel quale sono inseriti.

Obiettivi specifici:

  1. Migliorare la qualità di vita delle persone Asperger e delle loro famiglie: l’inserimento lavorativo consente al candidato di poter raggiungere un’indipendenza economica e di confermare la sua autosufficienza. Questa circostanza permette alla famiglia di trovare un equilibrio socio-economico.
  2. Fornire alle aziende partners del progetto, profili qualificati e direttamente inseribili nella realtà aziendale poiché dotate di abilità specifiche e iperfocus, che consentono di lavorare anche ad alti livelli di performance.
  3. Creare un protocollo innovativo e facilmente replicabile per la selezione del personale con neurodiversità.

Strategia d’intervento
Il progetto verrà strutturato seguendo tre step:

  1. selezione e valutazione di idoneità dei candidati
  2. formazione, inserimento e monitoraggio dei candidati e delle aziende.
  3. analisi ed elaborazione dei dati

Sostenibilità

Il presente progetto potrebbe generare un protocollo di azioni riconosciuto dalla comunità sociale e quindi riprodotto ed adattato con prassi per la valutazione e l’avviamento di giovani con sindrome di Asperger, dando continuità alle finalità del progetto.

 

Quali sono le Potenzialità e le trasversalità della Sindrome di Asperger per le Organizzazioni Aziendali?

Crediamo che le persone che vivono la condizione Asperger possano essere valorizzate  a seconda dei loro talenti e delle loro attitudini, per questo è fondamentale che sia i candidati sia i tutor aziendali frequentino percorsi di formazione che agevolino:

  • Ai primi, la conoscenza delle proprie abilità e del contest organizzativo nel quale dovranno inserirsi, con lo scopo di ridurre al minimo le criticità ambientali e sociali che questi soggetti si trovano da soli a gestire;
  • Ai secondi, la conoscenza della neurodiversità in modo da rendere questa caratteristica una risorsa per promuovere, all’interno del mondo aziendale, un vero processo di cambiamento, di innovazione e di inclusione lavorativa.

Questo approccio auspichiamo possa incoraggiare l’apertura di svariati settori economici, non solo legati all’IT, all’impiego di questi profili che dimostrano di possedere grande tenacia, estrema precisione, alto livello di concentrazione e grande memoria.

 

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